Cenni Storici
Villa Barbaro si trova sulle pendici di un colle a nord del Comune di Maser. I committenti di Villa Barbaro furono i fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, esponenti del patriziato veneziano con interessi culturali classici. Daniele curò infatti insieme ad Andrea Palladio la traduzione del Trattato di Vitruvio, mentre Marcantonio si dilettava con la scultura. Sembra che l’idea del progetto della villa nacque a seguito di un viaggio a Roma di Daniele Barbaro e Andrea Palladio: in quest’opera è evidente come Palladio si sia ispirato alle Ville Romane. Il progetto si concretizzò prevalentemente in un lavoro di riadattamento e il restauro di una struttura preesistente, un palazzo medievale appartenente alla famiglia che i due fratelli avevano ereditato dal padre Francesco. Ad oggi è pervenuta solo la tavola del Trattato, che risulta coerente con la struttura che fu successivamente realizzata. La struttura già presente, che condizionò in modo determinante l’esito finale dei lavori architettonici, fu ampliata e collegata alle barchesse laterali, ma fu poi anche aggiunta una sala. Il risultato finale è una casa di campagna in cui per la prima volta la casa e le barchesse costituiscono un’unità architettonica compatta. Nel suo Trattato Palladio non fa menzione delle decorazioni del fronte esterno, probabilmente opera dello scultore Alessandro Vittoria, né degli affreschi ad opera di Paolo Veronese eseguiti tra il 1559 e il 1561, forse a causa della sua contrarietà rispetto a questi interventi, in contrasto con la sua concezione architettonica. Rispetto a successive trasformazioni, nell’Ottocento una parte degli affreschi del salone fu intonacata e poi riscoperta nel Novecento grazie all’opera di restauro di Mario Botter, ma oltre a questa la Villa non sembra aver subito altre importanti modifiche. In generale, la villa è caratterizzata da eleganti proporzioni e armonia con la natura circostante, caratteristiche che, in aggiunta alla posizione favorevole sulle pendici di un colle, hanno contribuito a rendere questa villa una delle opere più famose di Palladio. La maestosità della villa è anche data dalle due statue dei leoni davanti alla facciata e dalle sei statue che raffigurano le divinità dell’Olimpo.
Descrizione Strutturale e Decorativa
Il complesso è composto da più parti disposte in linea: l’edificio dominicale, avanzante verso il giardino, è affiancato ai lati dai corpi porticati delle barchesse, alle cui estremità si trovano le torri colombare. I due fabbricati d’estremità proseguono sul retro del complesso e si riuniscono alla parete di fondo della corte posteriore, al centro della quale si trova il ninfeo. Dalla peschiera del ninfeo l’acqua veniva portata ai vari ambienti di servizio, ai giardini e ai broli. Anche all’interno della didascalia relativa alla villa all’interno de I quattro libri Palladio accenna a questo complesso sistema idraulico, che si rifà all’antica idraulica romana. Un’esedra, di fronte all’ingresso della villa, consente l’accesso al fondo agricolo di pertinenza. Il fronte principale del corpo dominicale è caratterizzato dalla presenza di un ordine di quattro semicolonne ioniche, coronato da un frontone con rilievi. Nei tre partiti sono presenti tre assi di aperture, che lateralmente presentano frontoni curvilinei al piano terra e triangolari al piano nobile. Al piano terra del partito centrale si trova un’apertura rettangolare sormontata da una porta-finestra centinata che interrompe la trabeazione. I portici delle barchesse sono caratterizzati da una successione di arcate, con maschere nei conci di chiave e altre divinità all’interno di nicchie. Alle estremità delle due ali porticate simmetriche si trovano due avancorpi appena aggettanti, corrispondenti alle le torri colombare. All’altezza del piano nobile, l’interno è incentrato su un salone a croce, e il braccio longitudinale ha all’estremità una sala quadrata. Nel lato anteriore, il salone a croce è affiancato da due sale rettangolari e, ancora oltre, dalle scale dei portici delle ali. A livello decorativo, sul timpano compare un’allegoria di pace e armonia con al centro lo stemma della famiglia Barbaro, mentre nelle due barchesse sono presenti mascheroni nelle chiavi di volta e figure di divinità nelle nicchie.
Uso Attuale
La Villa è aperta al pubblico, visitabile a pagamento.
Sono in corso lavori di restauro.
Progetti in corso
Interventi di restauro e valorizzazione della Villa: per maggiori informazioni vedi nella sezione “Progetti in corso”
Informazioni
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