L’itinerario attraversa la parte meridionale del territorio provinciale di Vicenza, costeggiando le pendici dei Colli Berici che ne costituiscono l’ossatura, nonché l’elemento emergente e qualificante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Il percorso comprende anche una tappa in provincia di Padova, a Montagnana, dove Andrea Palladio è intervenuto ai margini della splendida città murata.
Il percorso prende avvio a VICENZA, dalla più celebre delle ville palladiane, Villa Almerico, Capra, detta “La Rotonda” (1566), situata sopra una dolce collinetta e visibile a destra della strada provinciale S.P. 247 “Riviera Berica”, nel tratto urbano appena successivo alla confluenza dei due fiumi Retrone e Bacchiglione. Dietro l’altura della Villa si estende la “Valletta del Silenzio”, luogo di particolare fascino paesaggistico, cinto dai rilievi dei Berici.
Si prosegue percorrendo la provinciale S.P. 247 in direzione sud e osservando sulla destra il succedersi dei versanti dei Berici, lungo i quali si scorgono le cave di estrazione di diverse varietà della “pietra di Vicenza”, che anche Andrea Palladio utilizzò spesso per le basi e i capitelli delle colonne e per le modanature. Presso Ponte di Barbarano, nel punto in cui i due rilievi si fronteggiano stringendo la pianura, la strada giunge ad AGUGLIARO (VI) e, superato il bivio che immette al centro del paese, si arriva in località Finale dove sorge Villa Saraceno (1548), edificio di austera semplicità e sobria eleganza, situato in mezzo alla campagna pianeggiante.
Successivamente, la terza tappa dell’itinerario lambisce il centro urbano di Noventa Vicentina, e da lì raggiunge POIANA MAGGIORE (VI) dove, a poca distanza dal centro del paese e di fronte a un castello quattrocentesco, sorge Villa Pojana (1546) sicuramente una delle opere palladiane più originali e vicine al gusto più contemporaneo.
In direzione sud si raggiunge in breve, sconfinando in provincia di Padova, la città di MONTAGNANA (PD), dove, ai margini delle mura medievali, si trova Villa Pisani di Montagnana (1552), che si presenta con l’aspetto di un palazzo di città inserito nella trama urbana extra moenia del paese. La città offre diversi spunti di interesse, a partire dalla cinta muraria perfettamente integra, fino al duomo per il cui coro, nel 1564, era stato richiesto ad Andrea Palladio un progetto poi non attuato.
Da Montagnana, ripassando da Poiana Maggiore, si risale lungo il versante occidentale dei Colli Berici, in direzione di Lonigo. In prossimità della cittadina, si devia verso la frazione di Bagnolo di LONIGO (VI) dove, superato il ponte sul torrente Guà, si arriva a Villa Pisani di Lonigo (1542), delimitata dall’argine del torrente Guà e da un’ampia corte rettangolare.
L’ultima tappa dell’itinerario si raggiunge risalendo a Lonigo e poi, oltrepassato SAREGO (VI), fermandosi nella località di Meledo, dove si trovano le barchesse di Villa Trissino (ante 1562), unica parte costruita di un grandioso complesso che sarebbe dovuto culminare nel corpo padronale, previsto da Palladio in posizione più elevata nel sito dove ora sorge la chiesa della frazione.
Nelle vicinanze, a Meledo Alto, sorge Villa Arnaldi (non inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale), edificio dall’aspetto modesto che, tuttavia, reca visibili i segni dell’avvio di un intervento palladiano del 1547 di risistemazione di una preesistenza quattrocentesca, circostanza che si è verificata per diverse sue ville che ci sono pervenute in forma compiuta. In questo caso, per volontà del proprietario, l’opera di trasformazione si interruppe prima che l’edificio potesse assumere la nuova configurazione progettata da Palladio, ma lasciando visibili le tre arcate della loggia che egli aveva previsto.
Da Meledo Basso, proseguendo verso nord sulla strada provinciale proveniente da Lonigo, si ritorna a Vicenza dalla parte ovest della città.